Un cronoprogramma lungo cinque mesi per rinascere ricordando il rapporto affettivo tra l’Ente catanese ed uno dei suoi padri fondatori
Tanti quanti ne intercorrono tra le date di nascita e morte del grande Turi Ferro: cinque mesi di eventi, dal 10 gennaio al 10 maggio 2021, punteranno l’attenzione sul valore emblematico dell’interprete catanese nella storia del Teatro Stabile di Catania e nella cultura teatrale tout court. Non si tratterà di mere celebrazioni, banalmente commemorative, bensì di un fitto calendario di mostre, presentazioni, conferenze (con uno spettacolo clou ad aprile) alla riscoperta dell’orma identitaria, del guizzo creativo indispensabile per la ripartenza dalle macerie del presente.
Già "protagonista nello scenario del dopoguerra italiano" la figura di Turi Ferro - argomenta la direttrice Sicignano - risulta "particolarmente significativa riguardo al tema di una necessaria ricostruzione civile, sociale ed economica" e costituisce "l’esempio di un percorso artistico ed esistenziale vivo oggi più che mai", un punto su cui convergere con "l’intento di lavorare alla costruzione di una nuova identità, che affondi le proprie radici nella tradizione ma al tempo stesso guardi al rinnovamento e alla formazione di una nuova generazione di artisti".
Le mille maschere di Turi Ferro in quattro tappe
Cofondatore del Teatro Stabile di Catania (3 dicembre 1958) insieme ad un gruppo di pensatori illuminati, Turi Ferro recupera un millenario patrimonio di tradizioni orali, cunti, canovacci e maschere della commedia dell’arte, ancestrali tradizioni isolane rivisitate attraverso il confronto con le realtà drammaturgiche più avanzate.
Lo testimonierà dal 10 gennaio la mostra d'apertura Turi Ferro e il “Teatro Stabile”. Storia di un amore, una carrellata di immagini, bozzetti, video e documenti inediti a cura di Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla nella Gallery del Teatro Verga di Catania. Appuntamento a febbraio con due incontri ideati dal Disum dell’Università di Catania e centrati sulla forza rivoluzionaria e resistenziale del teatro di Ferro: il seminario Il gigante e il capocomico: tutte le maschere di Turi Ferro seguito dalla tavola rotonda Dire, fare, recitare: la gestione dei teatri come atto di resistenza culturale e la presentazione del volume di scritti inediti e giornalistici Turi Ferro. Catania per il palcoscenico, della casa editrice Sanfilippo Editore.
Tra marzo e maggio la prof.ssa Muscarà e il regista figlio dell’attore Guglielmo Ferro allestiranno una mostra volta ad illustrare le collaborazioni cinematografiche ed internazionali, da Roberto Rossellini a Peter Brook, con Giorgio Strehler e il Piccolo Teatro di Milano, con il Teatro di Genova.
Ferro, perfezionista e Servo di scena
Per ricordare un talento naturale del teatro, niente di meglio di un copione tutto centrato sul lavoro, la psicologia e i ferri del mestiere di attore: ad aprile, infatti, Geppy Gleijeses (leggi l'intevista) suggellerà le manifestazioni cimentandosi nel ruolo del protagonista in un cavallo di battaglia di Ferro, Servo di Scena (le date dello spettacolo, un classico di Ronald Haword con la regia di Guglielmo Ferro e la partecipazione di Maurizio Micheli e Lucia Poli.
Sarà anche l’occasione, nello stesso mese, per un seminario sulla complessa metodologia dell’interpretazione attoriale, che Turi Ferro, gravato dallo stereotipo di una presunta spontaneità primigenia, attuava, al contrario, con scrupolo scientifico-analitico. Chiude la rassegna la magia misticheggiante del Prospero nella Tempesta di Shakespeare, l’ultimo emozionante ruolo incarnato da Ferro ed immortalato da filmati e fotografie rieditati da Daniele Gongiaruk nel documentario Turi Ferro. L’ultimo Prospero, un intenso memoriale, testimonianza per le generazioni a venire di un’esistenza dedicata al teatro.